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Art’azienda, in Petroltecnica le opere di Maria Cristina Ballestracci

Petroltecnica è da sempre attiva promotrice di iniziative culturali, artistiche e sociali, nell’ottica di una visione complessiva di Responsabilità d’impresa. Il nostro impegno quotidiano è rivolto allo sviluppo sostenibile e alla salvaguardia delle risorse naturali per il bene delle future generazioni. Abbiamo un settore di attività denominato Pronto Intervento Ambientale che si occupa dell’esecuzione delle attività di prevenzione e messa in sicurezza (MISE) per evitare che le conseguenze ambientali di un potenziale inquinamento provochino danni alla salute delle persone e all’ambiente.

Oltre alle nostre squadre e al nostro know – how, abbiamo messo in campo iniziative a favore della comunità con particolare attenzione alle forme sociali, artistiche e culturali per veicolare un messaggio di interesse collettivo attraverso le emozioni dell’arte e la riflessione culturale.

Le opere di Maria Cristina Ballestracci

Abbiamo scelto perciò di cominciare il 2025 con una nuova mostra del ciclo Art’Azienda esponendo, dal 24 gennaio al 28 febbraio, una retrospettiva di Maria Cristina Ballestracci: l’artista nata a Milano ma basata a Santarcangelo, particolarmente attenta all’ambiente marino come “tutto” della vita, la morte, le storie delle persone reali e immaginate. Le sue opere, profondamente poetiche ed estetiche, nascono dalla ricerca di oggetti riportati dal Mare. Il mare che dà, il mare che toglie e poi restituisce affinché il panta rei di Eraclito possa compiere il suo eterno corso. Un modo diverso di comunicare l’importanza del Rifiuto Zero, del riutilizzo delle risorse nell’ottica della salvaguardia del pianeta che Petroltecnica applica al settore industriale di riferimento.

L’esposizione allestita in Petroltecnica unisce opere tratte da Oltrepassi 201 e dai Relitti ed alcune ulteriori incursioni artistiche pensate e condivise con l’Artista durante lo scorso mese di dicembre.

  • Oltrepassi 201 nasce a partire dai relitti di scarpe, scarponi, sandali, ciabatte, suole ritrovate dopo un lungo e accurato lavoro di ricognizione, nella spiaggia adriatica di Fiorenzuola di Focara, una piccola baia di sabbia e ciottoli ai confini tra Romagna e Marche. Sono passi che provengono da lontano, da cammini a Monte. a partire dal 2013 sono oggetti accuditi, rianimati e mostrati allo sguardo di una collettività. Raccontano storie di confini da oltrepassare, di avventure esistenziali, di coraggio, di appartenenza e identità. Di scelte. Nell’azione del camminare poniamo infatti la nostra scelta, diamo una direzione a noi stessi verso dove e come proseguire, frazioni di attimi che possono determinare una vita. Tra i 201 contributi: Franco Arminio, Nada, Marco Paolini, Maria Concetta Mattei, Eraldo Affinati, Davide Brullo, Giulio Casale,  Antonio De Luca, Andreina De Tomassi, Caterina Frassetto, Tiziano Fratus, Marcello Fois, Giovanna Greco, Annalisa Teodorani.
  • I Relitti “sono adagiati sul fondo della sabbia. Sono sotto, in profondità. Grattano l’anima. Giacciono immobili a riva. E nella loro immobilità calano nell’ombra delle ombre. Si sente l’odore di salsedine nei pezzi di legno, nelle pietre, nei sassi, nelle conchiglie che Maria Cristina Ballestracci cerca in lembi di terra. Quella salsedine che accarezza l’aria e prelude al vento. Si sente il mormorio del mare e della terra insieme, la marea che sovrasta la riva, profonda e bassa. Come un lieve cigolio. Sembra la voce che non senti da tempo, emersa dal silenzio”. (Giovanna Greco, Rai 3)

Un pezzo di legno levigato dalle maree sembra un viso di uomo; una giacca vintage della marina inglese lo veste e lo identifica. È nata un’opera poetica di MCB.

 

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